La maniglia è stata ormai consacrata come oggetto di design dei nuovi ambienti delle nostre case, questo vuol dire che è capace di esprimere il carattere e lo stile dell’arredamento e di chi lo ha scelto per viverlo.
La bellezza di un elemento di arredo non deve però trascurarne la funzionalità e la comodità.
La nostra maniglia a incasso 405, in alluminio e zama, è figlia di uno studio attento e minuzioso dei gesti rapidi, inconsapevoli e semplici che scandiscono le nostre abitudini quotidiane, da quando scegliamo cosa cucinare per cena a quando decidiamo di lucidare i nostri mobili perché tutto racconti di fresco pulito.
La 405 è una soluzione decisamente comoda e orgogliosamente discreta, si fonde con il mobile adagiandosi in esso e adattandosi al tocco di chi la cerca. Essenziale, raffinata e forte.
Sa accompagnare ogni superficie e dare un tocco di freschezza ed esaltazione perché disponibile in varie finiture laccate, quelle opache e sobrie e quelle orgogliosamente lucide, vanitose ed eleganti.
Non è solo il completamento dello stile dei nostri ambienti, la maniglia è e deve essere anche oggetto dotato di grande funzionalità seppur di presenza riguardosa, come la maniglia protagonista di questo spazio.
Con i suoi 40 mm di larghezza e 17 mm di altezza si lascia comodamente e saldamente afferrare per accompagnare un gesto morbido di apertura e chiusura dei nostri complementi d’arredo.Lo spazio moderno non vuole fronzoli, sa riempirsi dei racconti di una famiglia, degli odori di un sugo che cuoce lentamente e dei suoni dei fornelli.
Impugnatura comoda, bellezza raffinata in un perfetto connubio di estetica e funzionalità.
È li che si inserisce la nostra maniglia, adagiata stabilmente con un profilo di alta qualità in linea con l’innovazione tecnologica, gli elettrodomestici da incasso e la tendenza a ridurre al minimo gli ingombri.
Si riduce ogni elemento di contorno, si rimpiccioliscono alcuni dettagli e se ne nascondono altri, solo per esaltare il vero cuore pulsante di ogni casa, le persone.
La maniglia 405 diventa in questo modo alta espressione di silenziosa modernità, osservatrice elegante di quello spettacolo che è la condivisione sana e ricca di ogni nostro giorno.
Tutto ritorna alla sua essenza.
E l’essenza, si sa, non ha bisogno di troppe parole.